Una “notte bianca” dedicata alla poesia e all’incontro con un rappresentante della poesia calabrese nel mondo, un artista che – a detta di molti – può essere annoverato tra i grandi “meridionalisti” che hanno cantato con i loro versi i moti dell’anima, le angosce e le speranze di “tutti i Sud del mondo”.
Il poeta lametino Pasqualino Bongiovanni sarà il protagonista della “Notte bianca della poesia”, che si svolgerà mercoledì prossimo, 3 luglio, a partire dalle 22.30, nella suggestiva cornice del Chiostro San Domenico, nell’ambito di un’iniziativa organizzata in collaborazione con l’Institute of Italian Studies – Lakehead University, la Città di Lamezia Terme, il Sistema Bibliotecario Lametino e l’Associazione UNA.
A un anno esatto dalla pubblicazione in spagnolo a cura dello studioso José M. Carcione, “Al Sud delle cose”, la prima raccolta di poesie di Bongiovanni che vanta la prefazione di Mario Rigoni Stern, arriva in Canada in una versione bilingue (“To the south of things”) con la traduzione in inglese a cura di Giuseppe Villella.
Chi conosce l’ “anima” del poeta, che si è svelato a noi l’anno scorso in una ricca intervista, sa che la diffusione dell’opera in altri paesi non ha un fine puramente commerciale. E’ la volontà di “toccare con mano”, come sta facendo Pasqualino nel corso delle sue presentazioni, quel “Sud” frammentato, quel Sud disperso in mille latitudini ma sempre legato dal filo rosso di sentimenti, speranze, desiderio di riscatto alla propria terra d’ origine.
Il Canada non è a sud, a differenza dell’Argentina, ma anche questa terra è stata in passato meta dell’emigrazione di tanti calabresi e meridionali, gente che partiva con le valigie di cartone che, per chi ha vissuto quei tempi, sa benissimo che non sono un’ immagine letteraria, ma il simbolo delle speranze e dei rimpianti che ogni migrante portava con se.
L’anno scorso in Argentina, oggi in Canada, la profondità dei versi di Bongiovanni faranno riassaporare ai tanti migranti calabresi e, perché no, anche ai canadesi “puro sangue”, quel Sud che, prima di una collocazione geografica o dimensione socio – culturale, è uno spazio dell’anima dove – per dirla con le parole del poeta – “le preghiere sono lunghi mormorii avvolti in scialli neri”, “la vita è silenzio e la morte, una colpa”, dove “il sorriso è il peccato di una ruga, ed il pianto gocce di sudore nei campi”, dove “l’amore è muto e si dà solo ai Santi.”
Una serata di poesia e sentimenti, nel corso della quale è previsto il collegamento in diretta streaming dalla Lakehead University di Thunderbay (CANADA) con l’autore, ma, più che le tecnologie di ultima generazione, saranno i versi del poeta a “collegare” la nostra città con “tutti i Sud del mondo”, con tutto ciò che sta “a sud della cose”.
Salvatore D’Elia