L’OMBRA
Da bambino,
nelle sere ingiallite e fioche,
ogni ombra dei vicoli
era un cane randagio,
il lupo nero,
il gatto mammone.
Avrei voluto,
allora,
non
una
spada
o una robusta armatura,
ma
un’ombra
più grande
e più forte di quelle,
con spalle larghe
e calme,
dal passo lento
e breve,
e dalla voce più severa
e saggia.
Un’ombra così,
avrei
voluto
a lato,
o poco più dietro.
Oggi,
a trent’anni,
quell’ombra
mi volto
ancora
a cercarla,
e se la vedessi,
se la sentissi
anche
solo
per
un
attimo,
basterebbe,
e non temerei più.
(da “A sud delle cose” – Roma, 2017 – I ed. 2006)